Anno 2011 - 2015
Che a nessuno manchi il pane!
Come trasformare il 5 x 1000 in solidarietà
La nostra associazione dal 2010 collabora con la mensa della Fraternità della Caritas in Via S. Caterina 8, uno dei principali punti di riferimento per le persone emarginate di Bologna.
Alle 18 di ogni giorno apre le porte ed accoglie circa 150 persone offrendo loro un pasto caldo ed un ambiente accogliente. Desideriamo utilizzare il contributo del 5 x 1000 per affiancare la mensa e dare una risposta concreta alla crescente povertà di fasce sempre più ampie della popolazione della nostra città.
Il progetto si prefigge di preparare pranzi domenicali quando la mensa sarebbe chiusa ai propri utenti. Partecipano alla preparazione dei pasti soci e collaboratori dell'associazione tra cui un gruppo di giovani. L'esperienza è giudicata da tutti estremamente positiva tanto da suscitare il desiderio di confermare l'impegno per un altro anno.






Ultima modifica il 16/03/2012
Anno 2015
Sostegno ai ragazzi di Betafo in Madagascar
Il progetto è realizzato in Madagascar nel villaggio di Betafo, a circa 190 km dalla capitale Antananarivo e a circa 25 km dalla città di Antsirabe. Betafo è uno tra i cinque distretti della regione Vakinankaratra, il cui territorio è costituito da un'area montana con un alto potenziale agricolo, data la presenza di un terreno favorevole a diversi tipi di culture, e un'area di pianura anch'essa favorevole per lo sviluppo di diverse colture e per l'allevamento di bestiame e ittico.
Il Comune di Betafo conta 32.000 abitanti: una popolazione molto giovane in quanto il 64% sono bambini e giovani di meno di 25 anni, mentre solo il 16% sono adulti oltre 40 anni. Il 20% della popolazione è analfabeta, il 40% ha frequentato la scuola elementare, il 20% la scuola media, il 15% il liceo e il 5% l'università. Le scuole sono situate lontano dalle case e gli adolescenti per studiare devono sposarsi ed andare ad abitare da soli, affittando un locale nei centri in cui si trovano le scuole superiori.
L'analfabetismo è molto più diffuso nelle zone rurali rispetto a quelle urbane.
L'agricoltura rappresenta la principale attività della popolazione (soprattutto la coltivazione di riso, frutta e verdura) seguita dall'allevamento. Nel Comune di Betafo il 5% della popolazione ha uno standard di vita molto basso, il 30% un basso tenore di vita, il 55% un livello di vita medio e il 10% il buon livello di vita.
I principali problemi della popolazione sono dovuti:
- al degrado ambientale verificatosi nel corso degli anni e al basso livello di istruzione e di competenze tecniche degli agricoltori e allevatori che ostacolano lo sviluppo rurale,
- alla mancanza di sicurezza,
- alla carenza e precarietà di infrastrutture stradali,
- all'ampia diffusione di malattie,
- all'assenza di acqua potabile.
Perché
A Betafo, le Suore di Maria Ausiliatrice gestiscono un Centro di formazione professionale, frequentato da circa 120 giovani (la maggioranza sono ragazze solo alcuni sono ragazzi) dai 13 ai 28 anni. Questi ragazzi seguono una formazione "abbigliamento" per un periodo di 3 anni. Molti provengono dai villaggi vicini e a questi è offerta la possibilità di alloggiare presso la Comunità religiosa. Al termine della formazione, gli allievi sostengono un esame di Stato per ottenere il Certificato d'attitudine Professionale riconosciuto dal Governo. Ogni corso ha una durata di 3 anni.
I ragazzi che beneficiano di questo intervento, al termine del corso, tornano nei loro villaggi e aprono una loro piccola attività. Con la crisi iniziata in Madagascar nel 2009, sono state chiuse molte industrie e la Comunità delle Suore ha deciso di supportare i più meritevoli donando loro una macchina da cucire. Tutti i beneficiari provengono da famiglie povere e con difficoltà socio-economiche: alcuni alunni vivono con uno solo dei genitori o con i nonni o altri parenti.
Più del 90% delle loro famiglie sono senza fonte fissa di reddito e hanno una vita sociale ed una situazione economica instabile perché il lavoro a reddito fisso quasi non esiste e la coltivazione della terra non è più sufficiente a soddisfare le necessità minime di tutta la famiglia.
Beneficiari
120 ragazze, 14 insegnanti e le loro famiglie.
Finalità
Il progetto contribuirà a sostenere i costi del personale che lavora nel Centro: 14 persone, di cui 2 per l'amministrazione, 5 insegnanti di materie generali, 5 che insegnanti tecnici, 2 assistenti.Sono questi i costi più significativi che la Comunità deve sostenere per poter garantire agli allievi una formazione qualificata e quasi completamente gratuita (ai più poveri non viene chiesto di versare la retta, mentre chi ne ha la possibilità versa un contributo minimo).
Ultima modifica il 17/04/2015
Anno 2011/2012
Sostegno per giovani madri ed i loro bambini
Il progetto avrà luogo in Zambia, nella città di Mansa, capoluogo della provincia di Luapula. Il Paese, che si è reso indipendente dalla Gran Bretagna nel 1964, affronta una situazione molto difficile: dal punto di vista dello sviluppo economico si colloca al 150° posto della classifica mondiale, due terzi degli abitanti vivono in povertà e l’Aids è estremamente diffuso (16% della popolazione).Anche sul versante dell’educazione i dati non sono incoraggianti: ancora più del 27% della popolazione adulta e giovanile è analfabeta. In tale contesto, la Missione Salesiana di Mansa, da più di 10 anni, offre a centinaia di bambini/e e giovani l’opportunità di frequentare la scuola (materna ed elementare) e garantisce l’accesso a corsi professionali per giovani donne e uomini che vogliano inserirsi nel mondo del lavoro.
Perché
Molte donne diventano mamme giovanissime e di conseguenza sono costrette ad abbandonare gli studi per stare a casa ed accudire i figli. Spesso, inoltre, queste ragazze sono sole (orfane o senza un marito) ed è per loro estremamente difficile trovare lavoro, presupposto necessario per mantenere se stesse e i propri figli; nella maggior parte dei casi, la prostituzione resta per loro l’unica risorsa possibile.
Beneficiari
25 ragazze madri e i loro bambini.
Finalità
Obiettivo del progetto è di offrire alle ragazze la possibilità di crescere i figli mantenendo la propria dignità di donne. Più in particolare il progetto intende:
-
offrire a 25 giovani madri gli strumenti per potersi inserire nel mondo del lavoro (completamento del percorso scolastico o iscrizione a corsi professionali);
-
rendere disponibili beni di prima necessità (cibi e vestiti) per il loro mantenimento;
-
sottrarle dal rischio della prostituzione, diminuendo così anche l’alta probabilità di contrarre e diffondere il virus dell’HIV.






Ultima modifica il 17/04/2015
Anno 2010/2011
Sostegno alle ragazze della Comunità FMA D’Oyem
Oyem è la capitale regionale del Gabon del nord. Attualmente la città conta 50.000 abitanti ed è considerata la quarta città del Paese.
È situata a più di 600 metri di altezza: il clima è fresco ma umido, soprattutto durante la stagione delle piogge, da marzo a giugno.
È dotata di infrastrutture per l'elettricità e l'acqua potabile, che risultano tuttavia insufficienti a soddisfare la domanda della popolazione.
L'agricoltura è la prima risorsa economica della popolazione; il lavoro della donna nelle piantagioni è per molte famiglie l'unica forma di sostentamento. I giovani non desiderano più coltivare la terra con un conseguente esodo dalle campagne verso la città.
I redditi familiari sono bassi e la disoccupazione giovanile è preoccupante.
Perché
Ad Oyem ci sono molte scuole di ogni genere e grado, ma il settore educativo è in crisi ed il livello scolastico sempre più scadente.
Nonostante l'obbligo scolatico, ancora molti bambini non finiscono la quinta elementare per mancanza di mezzi o a causa di situazioni familiari problematiche.
Un solo Liceo statale accoglie i giovani più fortunati d'Oyem e della regione. Negli ultimi anni, sono sorte diverse scuole private che, tuttavia, non sempre offrono un insegnamento di qualità.
Durante l'anno scolastico, la città si riempie di giovani che arrivano dai villaggi e dalle altre cittadine della regione. Gli alloggi per ospitarli sono scarsi e, nella maggior parte dei casi, i giovani vivono in situazioni disagiate ed umilianti, con conseguenze anche sui loro rendimenti scolastici.
La comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice, in cui operano cinque suore, è presente dal 1985 a Oyem, con
· un Centro di Formazione Professionale che organizza corsi della durata di due anni, per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei giovani;
· un Internato che ospita 30 ragazze, dai 10 ai 18 anni, frequentanti scuole pubbliche o cattoliche;
· un Centro giovanile pomeridiano che accoglie i giovani liceali, offrendo loro attività extrascolastiche a carattere culturale, sportivo e d'impegno cristiano;
· l'oratorio della domenica.
Inoltre, la comunità è impegnata nel coordinamento della catechesi giovanile
Il presente progetto è rivolto a sostenere l'ospitalità delle giovani. Le famiglie di provenienza versano inizialmente la pensione mensile ma, data la povertà, non riescono a garantire questo impegno.
Al momento, le risorse a disposizione della Comunità non permettono di offrire a tutte le ragazze un'alimentazione sufficiente, con conseguenze sul loro stato di salute e sul loro rendimento scolastico.
Beneficiari
30 ragazze
Finalità
Obiettivo del Progetto è di migliorare, in generale, le condizioni di vita all'Internato della comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice d'Oyem e, più in particolare, l'alimentazione delle ospiti dell'Internato affinchè possano crescere sane, applicarsi con maggiore diligenza allo studio ed ottenere buoni risultati scolastici.
A tal fine, il progetto contribuirà a:
1. assicurare alle 30 ragazze dell'internato tre pasti al giorno: colazione, pranzo e cena;
2. rinnovare e completare le attrezzature della cucina e del refettorio (ad esempio, il frigorifero, le pentole, le padelle, i piatti);
3. predisporre una piccola farmacia;
4. assumere una donna per la preparazione dei pasti e per l'assistenza delle giovani;
5. saldare le fatture dell'elettricità, dell'acqua potabile e del gas, senza dover aumentare la retta mensile dell'Internato o negare l'ospitalità alle ragazze più povere.






Ultima modifica il 17/04/2015
Anno 2010
Il diritto dei bambini all’educazione
Considerando il significato che ha il concetto di emergenza e il concetto di urgenza, si è ritenuto importante dare la possibilità ad alcuni difensori dei diritti dell'infanzia di IMA e VIDES di condividere le loro esperienze di intervento in situazioni di urgenza e di farle conoscere attraverso la sessione del Consiglio dei Diritti Umani che si svolgerà nel marzo 2010.
Beneficiari
Il progetto si rivolge a cinque difensori dei diritti dell'infanzia, provenienti da quattro paesi dell'Africa, che si riuniranno a Ginevra dall'1 al 15 marzo 2010, nella sede dell'Ufficio dei Diritti Umani.Il progetto prevede quattro momenti:
1. corso di formazione sui meccanismi di difesa dei diritti dell'Infanzia (due settimane),
2. partecipazione alla sessione XII del Consiglio dei Diritti Umani,
3. presentazione di un "side event" ai rappresentanti dei governi dell'Africa e alle ONG interessate,
4. valutazione del percorso e follow up.
Finalità
Tale progetto persegue le seguenti finalità:
• chiarire l'importanza di interventi educativi in situazioni di "urgenza".
• Condividere alcune linee operative che dovrebbero caratterizzare l'educazione dei bambini in situazioni di "urgenza".
• Facilitare la diffusione della conoscenza dei meccanismi di protezione dei diritti dell'infanzia attraverso la collaborazione degli educatori partecipanti alla sessione di formazione.
• Favorire lo sviluppo di una rete operativa tra i partecipanti al progetto, che coinvolga anche diplomatici, funzionari dell'ONU e rappresentanti di altre ONG.
• Rendere credibili ai governi le richieste di investimento sul campo, attraverso la presentazione di risultati significativi e di buone prassi.• Promuovere la comprensione delle norme contenute nella Convenzione sui diritti dell'infanzia attraverso la testimonianza di chi opera a livello locale.
Ultima modifica il 15/05/2011
Anno 2009/2010
Formazione delle donne in Darfur
Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono arrivate nel Darfur nel mese di settembre del 2008. Sono tre sorelle che vivono nella piccola casa di Ed Daien, a 5 chilometri di distanza dal campo di Khoromar dove seguono una scuola primaria, le attività di promozione della donna e per la cura della salute e dell'igiene. Nella scuola sono presenti 500 bambini. Le suore seguono anche la formazione degli insegnanti perché la maggioranza di loro non ha completato la scuola superiore e si occupano della promozione della donna. Una di loro è infermiera e provvede alla cura della salute di bambini, giovani, donne e anziani. Al pomeriggio, ritornano a casa e alla sera aprono l'ambulatorio per la popolazione dei dintorni, accogliendo da 10 a 80 persone ogni sera. Le serate sono riservate anche a fare le lezioni di recupero e l'animazione della pastorale giovanile nella parrocchia. La quasi totale mancanza delle infrastrutture è una delle maggiori sfide che si trovano ad affrontare: ancora tanti bambini potrebbero frequentare la scuola se ci fossero anche solo delle tettoie sotto cui poter fare le lezioni.
Darfur è nel nord ovest del Sudan. È una regione grande quanto la Francia che dal 2003 è sotto i riflettori della comunità internazionale a causa del genocidio. La maggior parte del Darfur è deserta e terra desolata. In questa vasta zona che appartiene alla diocesi di El Obeid, ci sono solo tre Chiese Cattoliche e tre congregazioni femminili. Tutti si impegnano a servire gli sfollati che vivono nei campi.
Il campo per gli sfollati di Khoromar ha la popolazione di circa 15,000 persone che vivono in piccole capanne costruite da bambù e da erba secca. Non ci sono strade, ma solo un sentiero che diventa impercorribile durante il breve periodo della stagione della pioggia. Anche durante l'estate, il percorso rimane difficile perché troppo sabbioso.
Gli sfollati sono tutti fuggiti dal Sud Sudan durante la guerra civile che è durata oltre 50 anni. La maggioranza di loro vivono in questo campo da 20, 25 e 30 anni. Le giovani generazioni sono nate e cresciute in questo campo che non ha neppure il minimo necessario per una vita dignitosa.
Dopo la firma dell'accordo del 2005, alcune famiglie hanno cercato di ritornare alla loro terra, ma data la totale distruzione e la perdita delle loro proprietà terriere, sono ritornate nuovamente al campo. La popolazione dunque è senza terra e con un futuro molto precario. L'ONU provvede con cibo ed acqua. L'unica opportunità lavorativa è il lavoro domestico nelle famiglie arabe o nelle loro terre. L'agricoltura però è stagionale perché è totalmente dipendente dalla pioggia. Non avendo altre possibilità, le donne producono la birra e tante sono nella prostituzione. In molti casi anche le donne bevono e i figli sono lasciati a se stessi girovagando nel campo. Esiste una scuola governativa a Ed Daein, ma tanti bambini non possono raggiungerla. Le ragazze si sposano appena raggiungono 14 o 15 anni di età e sono in gravidanza quasi ogni anno. Le famiglie dunque sono grandi con più di 5 o 6 figli. Nella maggioranza dei casi, la donna da sola provvede per le necessità della famiglia.
Beneficiari
40 giovani ragazze
Finalità
La formazione al lavoro è indispensabile per aiutare le donne a migliorare la loro qualità di vita e quella delle loro famiglie. A tal fine sono stati avviati diversi corsi con l'obiettivo di sanare il trauma che hanno subito a causa della guerra.
Il presente progetto contribuisce alla realizzazione di corsi di:
- Taglio e cucito
- Ricamo e artigianato
- Cucina e metodi per la conservazione del cibo
- Cura della salute e educazione sanitaria
- Presa di coscienza sull'HIV/AIDS
- Alfabetizzazione
- Consulenza psicologica.



Ultima modifica il 15/05/2011
Anno 2009
Biblioteca a Treinta y Tres in Uruguay
La recessione economica e la grave crisi finanziaria iniziata nel 2002 continuano, nonostante la ripresa degli ultimi due anni, ad influire negativamente sulla qualità della vita della popolazione. L'economia è in una difficile fase di stagnazione e Treinta y tres è, suo malgrado, una delle città più povere del Paese; a ciò si aggiunge il preoccupante dato che la indica come il dipartimento con il più elevato tasso di depressione giovanile dell'intera nazione.

La gente vive prevalentemente del lavoro nei campi, in particolar modo con la produzione di riso. Le famiglie sono estremamente povere ed anche a causa dell'alto tasso di natalità, il governo non riesce a garantire ai giovani del luogo un'istruzione adeguata.
Perché
Leggere è un privilegio esclusivo degli esseri umani: nessun'altra creatura vivente possiede le stesse capacità.
I libri ci trasportano in altri Paesi dove incontriamo personaggi che possono diventare i nostri maestri di vita e che possono aiutarci a trovare le risposte ai nostri quesiti.
Non tutti, tuttavia, hanno la possibilità di farlo, non tutti possono permettersi di comprare dei libri e lasciarsi trasportare dalle parole. Nel Collegio “Nuestra Señora de los Treinta y Tres”, questo è un privilegio che spetta a poche persone. E' necessario “estendere il sapere della biblioteca”, per dare agli studenti gli strumenti basilari per comprendere, capire, imparare.
Beneficiari
I beneficiari del progetto sono i circa 150 studenti del Collegio “Nuestra Señora de los Treinta y Tres”, di età compresa tra gli 11 ed i 17 anni.
Va rilevato che più della metà dei bambini dell'Istituto proviene da famiglie disagiate, alcune delle quali non possono neppure permettersi di pagare la retta scolastica. L'accesso al laboratorio di lettura ed alla strumentazione audio e video sarà consentito anche ad altri ragazzi che non sono alunni della scuola, così da poter rendere il Collegio un centro d'aggregazione e sviluppo socio-culturale per l'intera area.
Finalità
L'obiettivo è quello di attrezzare in maniera adeguata la biblioteca dell'istituto acquistando libri, strumentazione audio, video e sussidi didattici (computer, stereo) per il Collegio “Nuestra Señora de los Treinta y Tres” nell'omonima città di Treinta y Tres. Sarà così possibile realizzare un laboratorio di lettura ed anche un importante centro di aggregazione e di svago per gli studenti del Liceo.
Ultima modifica il 24/01/2010
Anno 2008
Un banco per una classe a Phonsung in Thailandia
Perché
La scuola a Phonsung, nella Provincia di Udornthani al nord-est della Thailandia, è gestita dalle Figlie di Maria Ausiliatrice già da 23 anni (1984-2007) per l’educazione dei bambini e adolescenti e per aiutare le famiglie dei villaggi vicini.
La maggioranza degli abitanti lavora nei campi e nelle risaie, mentre i genitori giovani lavorano nelle fattorie in altre provincie lasciando i figli presso i nonni.
La scuola è frequentata da 550 alunni: 400 delle classe elementari e 150 di quelle medie; 29 gli insegnanti laici e 6 le FMA.
Beneficiari
1200 alunni della scuola.
Finalità
E’ in progetto la costruzione di una nuova scuola in altra zona, per accogliere circa 1200 alunni. Data la necessità di arredare le aule, con questo progetto è stato finanziato l’acquisto di 600 banchi.




Ultima modifica il 24/01/2010
Anno 2007
Centro “Auxilium Dimapur” in India
Dimapur si trova nello Stato del Nagaland. E’ situata a 195 metri di altezza sopra il livello del mare, e si estende per 18.3 km², con una popolazione di circa 500.000 abitanti.
Questa è l’unica città cosmopolita dello Stato del Nagaland, ed occupa una posizione di rilievo non solo nel Nagaland, ma anche presso gli Stati limitrofi. La città è collegata, infatti, con la principale rete ferroviaria e l’Autostrada Nazionale 39 attraversa la città. Inoltre, l’unico aeroporto del Nagaland si trova anch’esso qui.

Oltre a questo, diverse compagnie operano dalla città alle zone circostanti. Tutto ciò rende Dimapur il principale centro di collegamento tra molte città e paesi. Ragion per cui Dimapur è uno dei centri di maggiore e più rapido sviluppo commerciale del Nordest, con una conseguente esplosione demografica, inquinamento ambientale e attività antisociali quali l’estorsione, omicidi, furti, traffico di droga, attività immorali, abusi infantili, AIDS/HIV e sfruttamento delle classi sociali marginali dove i più miserevoli vengono oppressi e sfruttati per motivi egoistici e scaltri, con crimini e violenza di filosofia materialistica e decadenza morale, dove l’immigrazione è un problema serio a causa dell’alta densità di popolazione. Le persone migrano da diversi Stati e villaggi inseguendo il sogno di avere un futuro migliore stabilendosi in questa città, scontrandosi invece con la realtà dei fatti di povertà, violenza e problemi annessi.
Perché
Nel 2005 è stato aperto dalle Suore di Maria Ausiliatrice un primo centro computer nell’Auxilium Dimapur per venire incontro alle esigenze dei giovani, specialmente delle giovani donne bisognose, per educarli e per aiutarli a scoprire il senso della loro vita attraverso l’insegnamento in diverse discipline quali dattilografia, computer, classi di Inglese parlato per giovani abbandonati, dandogli la possibilità di acquisire competenze che gli consentiranno di essere autosufficienti.
In un mondo globalizzato i giovani, specialmente quelli abbandonati a sé stessi, senza la conoscenza dell’Inglese e dell’uso computer si trovano nella difficoltà di trovare un lavoro sicuro e redditizio. La maggior parte di loro, specialmente nella zona del Dimapur Nagaland, vagabonda nelle strade, nei villaggi e sta a casa senza far nulla tutto il giorno, non trovando lavoro dato che non ha nessun titolo di studio.
Beneficiari
I giovani in stato di abbandono di Dimapur.
Finalità
Sostenere l’acquisto di materiali e strumentazioni per rendere più funzionale il Centro, facilitando i giovani nell’apprendimento dell’informatica ed agevolando, di conseguenza, il loro inserimento nel mondo del lavoro.




Ultima modifica il 24/01/2010
Raccolta delle acque piovane a Guntur in India
Le Suore Salesiane gestiscono l’Auxilium Center nel Villaggio di Guntur, uno dei 7 centri situati nel Sud dell’India che si occupano di:
- Educazione Primaria, secondaria inferiore e superiore;
- Educazione sanitaria e cura della salute;
- Formazione professionale (con tirocinio presso strutture private e pubbliche) rivolta in particolare a donne e coordinamento dei Gruppi di sostegno psicologico e sviluppo economico per le giovani ragazze e le donne in difficoltà;
- Vitto e Alloggio per studenti poveri.
I ragazzi e le ragazze che frequentano le scuole sono circa 3000. Vivono in un’area economicamente povera in cui la maggior parte dei genitori lavora nei campi o nelle fattorie della zona con un salario giornaliero molto basso. La condizione sociale e l’ambiente familiare in cui vivono portano molti di questi ragazzi ad abbandonare la scuola, mentre i bambini sono spesso costretti a lavorare o ad assistere i genitori nelle attività agricole. In diverse occasioni le suore sono riuscite a convincere i genitori a permettere ai giovani di frequentare la scuola. Soprattutto le ragazze e le giovani donne molto spesso non hanno le competenze e la formazione professionale necessaria per trovare un’occupazione alternativa a quella del lavoro nei campi. I centri lavorano per dar loro un’ istruzione e una preparazione professionale adeguata e, dove possono, un lavoro presso strutture presenti nel territorio con le quali sono riuscite ad entrare in contatto.
Perché
Ogni anno la siccità colpisce molte regioni dell’India provocando gravi conseguenze sulla popolazione, la quale spesso non dispone neanche di acqua potabile. L’acqua sta diventando un bene sempre più prezioso con un costo economico sempre più elevato, soprattutto per gli istituti scolastici che si fanno carico dei bisogni dei loro studenti.
Avere acqua potabile è uno dei problemi più seri che le suore salesiane che gestiscono i centri devono affrontare. Una maggiore disponibilità di acqua renderebbe possibile il sostanziale miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie degli studenti che frequentano e risiedono nei centri stessi, la diminuzione delle malattie legate alla scarsità di acqua e la possibilità di coltivare piante e ortaggi che aiuterebbero a soddisfare il quotidiano fabbisogno alimentare. I centri per far fronte ai bisogni del gran numero di studenti, i quali per la maggioranza sono bambini, sono costretti a comprare l’acqua spendendo 10.000 rupie ogni mese (circa 180 euro). In questo modo vengono impegnate per l’acquisto dell’acqua potabile importanti risorse finanziarie che altrimenti sarebbero impiegate per migliorare le strutture così da poter dare una formazione professionale ad un numero maggiore di ragazzi e ragazze.
Beneficiari
I ragazzi che frequentano l’Auxilium Center.
Finalità
La causa del graduale esaurimento delle risorse, non è da attribuire esclusivamente a fattori climatici, ma anche all’impossibilità di raccogliere e utilizzare al meglio le acque piovane, evitando che il caldo le faccia evaporare.
La costruzione di serbatoi per il filtraggio e la raccolta delle acque piovane renderà possibile utilizzare acqua potabile durante i lunghi periodi di siccità. Il serbatoio di raccolta avrà una capacità di 75.000 litri.
Ultima modifica il 24/01/2010
Casa Nido “Giorni di Sole” a Infulene in Mozambico
La provincia "San Giovanni Bosco" del Mozambico è stata eretta canonicamente il 24 gennaio 1992.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice e i Salesiani di Don Bosco sono stati chiamati dal governo portoghese per assumere la responsabilità degli internati dell'Assistenza Pubblica, destinati ai figli di famiglie in situazione precaria o con genitori divisi. Arrivando in Mozambico le suore si occuparono degli internati, delle scuole primarie e secondarie, della formazione delle ragazze in vista del matrimonio, di centri sanitari e di attività pastorali.

La Casa di Accoglienza a Infulene, periferia di Maputo è stata fondata nel 1992: Internato per ragazzi, Scuola elementare e Media, Oratorio-Centro Giovanile, nel cui ambito sono operativi diversi laboratori. Nel 1997 si è concretizzato il recupero e la riattivazione di un'azienda agricola, con pollai, porcilaie, impianto di irrigazione; acquisto ed allevamento di pulcini, conigli, maiali.
I ragazzi hanno così l'opportunità di apprendere una professione attraverso lo svolgimento della medesima nei settori dell'agricoltura, degli allevamenti e delle costruzioni edili.
Infine, è stata avviata anche una struttura per lo svolgimento dell'attività formativa per i contadini della zona.
Perché
Nella periferia di Maputo, densamente abitata da giovani famiglie e migliaia di bambini non c’é nessun luogo dove lasciare i bambini piccoli al sicuro, mentre i genitori sono al lavoro e i fratellini più grandi a scuola. È vero che nella grande famiglia africana, ci sono molte persone che si occupano di loro ma in questa periferia ormai diventata caotica e pericolosa, come molte altre città del mondo, non c’é la possibilità di una casa nido per i piccoli. Anche è pericoloso che i bimbi rimangano sotto la responsabilità di altri fanciulli, oppure con i vicini perché si moltiplicano i casi di furti di bambini e di traffico di organi. È urgente quindi offrire loro un luogo sicuro a adatto dove lasciare i propri figlioletti.
Il governo ha aperto alcune scuole e grazie all’impegno dei missionari sono state costruite due scuole materne, due grandi scuole elementari e due medie. Ma per i bambini più piccoli, sotto i 5 o 4 anni, ossia quelli più a rischio se restano da soli, non ce ne sono luoghi sicuri sistemati per la loro accoglienza.
Beneficiari
Il Progetto si rivolge a circa 40 bambini, di età compresa fra i sei mesi e i 3 anni di età, figli di famiglie molto povere della periferia di Maputo. I piccoli saranno accolti da lunedì a sabato.
Le mamme devono accettare, se vogliono lasciare i bambini nella struttura, incontri e lezione di promozione: ad esempio, igiene, economia basica casalinga, educazione dei figli, senso e diritti della coppia, senso dell’amicizia di Dio in Gesù Cristo.
Inoltre, le mamme collaborano per il sostegno della Casa Nido sia con un po’ di denaro, oppure donando del proprio tempo per la pulizia o la preparazione del cibo.
Finalità
Avvio di una Casa Nido per l’accoglienza giornaliera dei bambini sotto i quattro anni realizzando i seguenti interventi:
- Ricostruzione di due sale o aule per accogliere i bimbi
- Costruzione di una piccola cucina
- Attrezzatura di base: materassini, sedie, armadi, tavolini
- Sostegno economico per le prime spese
Ultima modifica il 24/01/2010
Un libro per una classe Rodeo del Medio Argentina
Rodeo del Medio è un piccolo centro urbano dell’Argentina occidentale, situato poco distante dalla città Mendoza, vicino al confine con il Cile. In Argentina la persistente crisi economica degli ultimi anni ha condotto alla disoccupazione e alla povertà una percentuale sempre maggiore della popolazione. La provincia di Mendoza è un’area dedita prevalentemente all’agricoltura dove gran parte della popolazione, circa il 33%, continua a vivere nelle campagne lavorando nei campi. Tuttavia ad oggi la percentuale di persone povere è del 56%. Molti sono costretti a trasferirsi nelle grandi città, altri vivono con quel poco che il governo dà sotto forma di sussidio. Questa situazione di estrema indigenza costringe molti genitori a far lavorare anche i loro figli nei campi, per esempio durante la raccolta della frutta. Spesso sono gli stessi genitori che, a causa delle condizioni di vita, non riescono ad assicurare ai propri figli un ambiente adeguato per un sano sviluppo psico-fisico privandoli così anche della possibilità di riscattarsi, e di contribuire al miglioramento dell’ambiente in cui decideranno di vivere.
In tale contesto si trova il Collegio Maria Auxiliadora, la cui missione è dare un’educazione ai bambini e ai giovani della zona. Al suo interno, vi è una scuola materna, una elementare ed una media, che garantiscono così ai giovani più emarginati l’educazione di base. Poiché il 50% di coloro che frequentano il collegio non possono permettersi di proseguire gli studi, il centro ha attivato corsi in “Scienze sociali” con indirizzo Sviluppo Socio-comunitario per fornire ai giovani strumenti perché possano costruirsi un futuro “alternativo” realizzando e gestendo progetti per lo sviluppo della comunità locale di cui fanno parte.
Perché
Molti bambini e giovani che frequentano il Collegio hanno difficoltà a leggere e conseguentemente anche a scrivere. Problemi che, se non risolti, possono generare difficoltà nelle relazioni interpersonali (aggressività/chiusura) e nello sviluppo di capacità di espressione. Favorire il piacere della lettura e della conoscenza incorporando i libri nella loro vita quotidiana permetterà di porre le basi per lo sviluppo delle capacità personali e dei mezzi espressivi degli studenti più grandi e di quelli più piccoli.
Beneficiari
464 studenti che frequentano il Collegio Maria Auxiliadora a Rodeo del Medio. Il 60% proviene da famiglie molto povere che vivono con il solo sussidio governativo. Nell’ultimo anno il 40% degli studenti iscritti proveniva da famiglie povere emigrate dalla Bolivia in cerca di lavoro.
Finalità
Si vuole “attrezzare” una biblioteca fornendola di libri, strumentazione audio-video e un computer. Questi sono strumenti indispensabili per l’apprendimento quotidiano, data la mancanza di mezzi economici per l’acquisto personale. Sarà così possibile attivare nel Collegio laboratori di lettura finalizzati a sviluppare nei più giovani capacità di analisi critica dei problemi e le competenze necessarie per il proseguimento degli studi.
Ultima modifica il 24/01/2010
Anno 2006
Centro sanitario “Ireneo Wien Dut” Wau Sudan
Le suore salesiane sono presenti in Sudan a Khartoum dal 1989 dove tengono corsi di alfabetizzazione, laboratori di taglio e cucito, hanno un programma di alimentazione per bambini denutriti e uno di promozione della donna, una scuola materna e primaria diocesana e anche un dispensario. Nel Sud a Wau, invece, sono presenti dal 1986 dove hanno una scuola materna e primaria, una scuola informale per bambini rifugiati, una scuola serale per adulti e un centro sanitario.
Il centro sanitario, operativo dal 1986, si adopera, oltre ad offrire assistenza sanitaria alla popolazione locale, in programmi per la tutela dell’infanzia con particolare attenzione alla sicurezza alimentare e al sostegno scolastico.
Perché
Considerando la difficile realtà sociale e la situazione sopra descritta, si evidenziano alcuni problemi prioritari:
- carenza di opportunità di riqualificazione professionale nel settore infermieristico e socio-sanitario;
- scarsità di personale specializzati che possa essere promotore di interventi e campagne sanitarie di qualità;
- carenza di strutture sanitarie in grado di offrire un’assistenza adeguata con particolare attenzione all’assistenza pre e post natale;
- difficoltà di pianificazione sanitaria degli interventi a livello statale e provinciale;
- difficoltà manifestata da parte del settore pubblico ad aumentare il grado di efficacia dei programmi in corso per la tutela della salute delle persone “vulnerabili”;
- carenza di attività di educazione sanitarie.
Beneficiari
Tutta la popolazione.
Finalità
Contributo finanziario per favorire il superamento delle problematiche sopra indicate attraverso la riqualificazione professionale di infermiere e operatori sanitari, l’incremento di interventi socio-sanitari e di formazione di formatori, migliorando le condizioni sanitarie della popolazione nella contea di Wau, rafforzando i servizi e la loro qualità.
Ultima modifica il 24/01/2010
Costruzione di un Pozzo a Lumumbashi RD Congo
La città di Lubumbashi è il capoluogo della Regione del Katanga; conta circa 1,5 milioni di abitanti.
In questa area è stato avviato dal Vides un “Intervento multisettoriale per la lotta all’esclusione sociale e la tutela dell’infanzia” finalizzato a porre uno sguardo più attento e mirato alle problematiche sanitarie, nutrizionali ed educative dei bambini e degli adolescenti potenziando il flusso dei servizi educativi e socio-sanitari e promuovendo la formazione professionale. Questo intervento è realizzato nel Centro Hodari dove sono presenti le suore missionarie Figlie di Maria Ausiliatrice.
Perché
In questa area, come in molte altre dell’Africa, la disponibilità di acqua rappresenta una esigenza primaria.
Beneficiari
I bambini e i ragazzi che frequentano il Centro Hodari.
Finalità
Costruire un pozzo per l’approvvigionamento idrico del Centro Hodari.
Ultima modifica il 24/01/2010
Anno 2005
Formazione e pane per la Repubblica Dominicana
Perché
La Repubblica Dominicana è spesso nominata in televisione, perché meta turistica di massa e perché da ormai tre anni un celebre reality televisivo viene realizzato sulle sue coste, ma questo paese dopo un decennio di stabilità macroeconomica e aver registrato uno tassi di crescita più elevati dell’America Latina, dal 2002 sta attraversando la più grave crisi economica della sua storia.
Beneficiari
Il progetto si rivolge a due gruppi di giovani donne disagiate nei barrios della città di Moca e in quella di Santo Domingo, sottraendole all’incertezza e al rischio di devianza, in particolare al rischio della prostituzione.
Finalità
Il progetto persegue le seguenti finalità:
- Formare al lavoro un gruppo di donne alla professione di parrucchiere e un altro alla professione di sarte, nella speranza di sottrarle alle situazioni di disagio in cui vivono e ad evitare che finiscano nel giro della prostituzione.
Fornire loro un’adeguata preparazione non solo su metodologie e tecniche della professione a cui vengono formate, ma anche un’adeguata capacità di analizzare i servizi offerti dal territorio ai fini dell’orientamento e del futuro inserimento lavorativo. - Acquistare le macchine per attrezzare un forno per la produzione di pane.




Ultima modifica il 02/02/2010
Orfanatrofio Domingo Savio a Timor Est
Timor Est è uno degli Stati più poveri al mondo ed è ancora nella sua fase di costruzione come Paese sovrano e come popolo. Dopo essere stato una colonia portoghese per quattrocentocinquanta anni ed aver subito in questi ultimi l’invasione dell’Indonesia, ottenuta l’indipendenza, continua a combattere per ottenere il riconoscimento dei propri diritti.

Nell’agosto del 1999 si scatenò una campagna di violenze portata avanti dalle milizie filo indonesiane, spalleggiate dall’esercito regolare, dopo che gli abitanti di Timor Est votarono l’indipendenza dopo 24 anni di dura occupazione indonesiana.
Furono uccise circa 1500 persone, altre furono costrette a partire e molte infrastrutture furono distrutte.
Il 20 maggio 2002, dopo 2 anni di transizione sotto il controllo dell’ONU, Timor Est è diventata una nazione indipendente. Una missione di pace delle Nazioni Unite è ancora presente nel nuovo Stato.
Fra i problemi maggiori che si registrano nel nuovo Stato vi sono la povertà, le condizioni sanitarie precarie, l’insicurezza e la questione della riconciliazione fra i filo-indonesiani e coloro favorevoli all’indipendenza. Migliaia di profughi sono fuggiti in Indonesia in seguito alle violenze scoppiate nel settembre 1999, all’indomani del referendum sulla secessione. Molti di loro sono rientrati a Timor Est, altri sono rimasti in territorio indonesiano per paura di subire ritorsioni o linciaggi, essendo accusati di aver appoggiato la parte filo indonesiana.
Gli eventi del 1999 hanno portato alla distruzione del 70% delle sedi di uffici pubblici e privati, di negozi, di abitazioni e di infrastrutture presenti a Timor Est oltre ad aver diviso molte famiglie, lasciando tanti bambini abbandonati senza i propri genitori, deportati o uccisi.
Le persone maggiormente colpite da questi avvenimenti sono state, come spesso accade, soprattutto donne e bambini, sottoposti ad abusi sessuali dalle milizie filo indonesiane, in stato di denutrizione ed in cattive condizioni di salute.

Le vedove e le madri non hanno ricevuto sufficiente aiuto in questi anni di post-indipendenza. La scarsa, ed a volte, inesistente assistenza da parte dello Stato ha portato a conseguenze sociali già visibili nel paese, come la prostituzione, il fenomeno chiamato “ bambini della via “, con i bambini lasciati soli a se stessi nelle vie cittadine e lo sfruttamento del lavoro minorile.
La situazione economica futura è ancora molto incerta, il tasso di mortalità infantile è di 135 morti per 1000 nascite, tra i più alti fra i paesi in via di sviluppo. Il tasso d’alfabetizzazione è molto basso, il 70% degli abitanti sono illetterati e il numero di persone con istruzione superiore è estremamente basso ed insufficiente per fare funzionare un paese da poco indipendente .
Le principali strutture scolastiche sono state oggetto d’attacchi vandalici da parte delle milizie filo indonesiane nel 1999. Gli stessi soldati, molto apprezzati per il ruolo avuto nel movimento di resistenza, trovano difficoltà a rapportarsi con una situazione che non offre possibilità lavorative, e si corre il serio rischio che possano formarsi delle bande di ex-militari che non riescono a trovare un loro posto nella società.
Perché
L’Orfanotrofio “Domingo Savio”, gestito dalla Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, è situato nel villaggio di Venilale, a Baucau. Baucau è la seconda città in ordine di grandezza di Timor Est.
L’Orfanotrofio richiede una ristrutturazione necessaria per garantire agli ospiti spazi e condizioni igieniche adeguate. Ad ora i 112 bambini presenti sono tutti alloggiati in un dormitorio.
I più piccoli dormono in due in un unico letto, a causa dell’insufficienza di letti e di spazio.
I bambini sono tenuti, inoltre, a fare dei turni per l’uso del bagno e la lavanderia è l’estensione del bagno. Per queste ragioni l’Orfanotrofio ha bisogno d’alcune importanti migliorie.
L’AECI (Agenzia spagnola per la cooperazione internazionale) si è impegnata ad assicurare i fondi necessari per le ristrutturazioni, ovvero per l’estensione del dormitorio e per la costruzione di bagni aggiuntivi e di una lavanderia.
Beneficiari
I bambini ospitati nell’orfanatrofio. Oggi sono 112 ma è previsto di poter aumentare tale numero.
Finalità
Sostenere l’acquisto di attrezzature e materiali necessari sia per la vita nell’orfanatrofio, sia per la realizzazione delle attività didattiche.
Ultima modifica il 24/01/2010
Anno 2004
Costruzione della scuola di Phum Chreh in Cambogia
Nel villaggio di Phum Chreh, che si trova a circa 10 km dalla città, vivono 168 famiglie, per un totale di 929 persone, di cui 496 sono donne. I giovani minori di 18 anni sono 438. Molti genitori lavorano come agricoltori e sono per lo più analfabeti. Molte di queste famiglie sono immigrate da province diverse.
La povertà è il problema principale. La maggior parte dei genitori non hanno conoscenze sanitarie, di educazione o cura dei figli. Sono troppo impegnati a guadagnare qualcosa per la sopravvivenza della famiglia. A causa della povertà, I genitori preferiscono che i figli li aiutino a guadagnare anche poco ad esempio pescando, badando alle mucche, tagliando l’erba per venderla.
Le scuole pubbliche sono lontane. I bambini sopra gli 8 e i 9 anni utilizzano la bicicletta (se ne posseggono una), gli altri vanno a piedi. Dato che gli insegnanti sono mal pagati, chiedono soldi agli scolari per ogni materia insegnata. I bambini poveri non hanno soldi per pagare e così dopo 1 anno o 2 lasciano la scuola. La maggior parte dei bambini non sono mai stati a scuola. Girano e giocano in strada quasi tutto il giorno. I figli più grandi, specialmente femmine, devono badare a quelli più piccoli mentre i genitori sono fuori nei campi o a fare i lavori di casa.
La maggior parte delle donne seguono lo stile di vita delle famiglie primitive. Sono soprattutto contadine.
La violenza domestica e la separazione dei genitori sono situazioni assai diffuse. Spesso i figli si trovano a vivere con i nonni poichè i genitori si risposano e mettono su casa con i nuovi partners.
Il fumo e l’alcol sono molto diffusi tra i genitori. (specialmente il padre).
La sopravvivenza è il bisogno e la preoccupazione principale, così si trascurano spesso i valori dell’onestà, del rispetto degli altri e delle loro proprietà.
Le Suore Salesiane di San Giovanni Bosco lavorano attivamente nel campo dell’istruzione per le giovani donne e i loro bambini dal 1992.
Il VIDES Cambogia, nato nel Novembre 2000, con lo slogan “Condividiamo il tempo e i talenti”, ha avviato un programma per aiutare i bambini poveri che non hanno opportunità di andare alla Scuola Pubblica.
Dopo aver stabilito un buon rapporto con le persone, le volontarie hanno cominciato ad insegnare l’Inglese e la lingua Khmer di domenica e la gente ha cominciato ad apprezzare i valori che venivano trasmessi ai loro figli attraverso l’educazione
La gente ha chiesto quindi alle Suore Salesiane di attivare un asilo e una scuola elementare per i bambini che restavano per la strada senza accedere alla scuola. Così, è stato costruito un piccolo edificio che accoglie bambini che frequentano l’asilo e le classi elementari classi 1°, 2° e 3°. Vengono offerti istruzione gratis e un pasto. Il centro è stato riconosciuto dal Governo della Cambogia come “Don Bosco Primary School Chreh”.
Perché
Poiché molti bambini dopo il terzo anno di scuola non hanno la possibilità di continuare a frequentare altre scuole, è stato deciso di costruire un altro edificio per ospitare altre classi.
Beneficiari
350/400 bambini provenienti da 3 villaggi molto poveri, di età compresa fra i 4 e i 10 anni – dall’asilo alla 3a classe.
Finalità
Contribuire alle spese necessarie per la costruzione della scuola.






Ultima modifica il 24/01/2010
Associazione Fatto a mano per dare una mano ONLUS
Via Jacopo della Quercia n. 5 - 40129 Bologna
email: info@perdareunamano.org
Realizzato insieme a VOLABO nell’ambito del progetto
"Fatto a mano per dare una mano" 2009.
Web design Simone Rimondi. Grafica Alessandra Marolla.